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Si conclude con successo la fase della partecipazione popolare

Dopo varie tappe nei comprensori altoatesini (Brunico, Merano, Bressanone, Silandro, Egna, La Villa e per due volte Bolzano), la Convenzione sull‘Autonomia ha fatto ritorno nel capoluogo sabato 5 marzo per l’ultimo Open space.  Termina così la fase della partecipazione popolare, ma non la possibilità per la cittadinanza di contribuire attivamente alla riforma dello Statuto di Autonomia.

Oltre 160 cittadini interessati si sono ritrovati alle 9 presso l’Accademia Europea di Bolzano (EURAC), dove sono stati ricevuti da tre rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Provinciale, promotore dell’intero processo: il presidente Thomas Widmann (SVP), il vicepresidente Roberto Bizzo (PD) e il consigliere Helmuth Renzler (SVP). Widmann e Bizzo hanno aperto i lavori ricordando che con quest’ultimo appuntamento si chiude la fase della partecipazione popolare: “2000 persone hanno partecipato sinora agli Open space. Non sono poche, e questo dimostra la volontà della popolazione di portare avanti le proprie idee”, ha affermato Widmann, sottolineando che gli altoatesini potranno comunque continuare a contribuire alla rielaborazione dello Statuto di Autonomia. Roberto Bizzo ha spiegato che sarà possibile iscriversi al Forum dei 100 fino a domenica 6 marzo. L’11 marzo, poi, la composizione del Forum verrà definita mediante una procedura di campionamento stratificato. Le 100 persone così individuate si riuniranno il 2 aprile per la prima seduta costitutiva.  Resterà comunque attivo anche oltre questa data il forum online, all’indirizzo www.convenzione.bz.it.

I temi di Bolzano

Quello di sabato è stato il terzo Open space ospitato dal capoluogo. I partecipanti hanno presentato complessivamente 35 temi, molti dei quali erano stati già discussi negli eventi precedenti. Fra questi, ad esempio, l’istruzione, qui affrontata peraltro da angolazioni diverse: rafforzamento dell’art. 19, maggiore attenzione all’insegnamento della storia contemporanea dell’Alto Adige soprattutto nelle scuole italiane, posti garantiti ai bambini di lingua tedesca nelle scuole dell’infanzia tedesche dei rispettivi bacini di utenza. Sono stati sollevati anche temi di natura sociale, quali l’attenzione al bene comune e il rapporto fra sanità e autonomia, e sono stati riproposti gruppi dedicati ad amministrazione e cooperazione a livello comunale, provinciale e regionale, autonomia nello sport, doppia cittadinanza, indipendenza, autodeterminazione, tutela delle minoranze e rapporto fra Alto Adige e Italia.

Forse prendendo spunto dalle discussioni sul nuovo polo commerciale di Bolzano, i partecipanti hanno proposto anche un dibattito sullo sviluppo del territorio nelle realtà urbane e rurali. Fra gli altri argomenti inediti anche l’istituzione di una comunità ladina a livello regionale e la responsabilità morale dell’autonomia altoatesina al di fuori del suo territorio di riferimento. L’atteggiamento da adottare verso i profughi di tutte le nazionalità e gli interventi per la loro integrazione sono stati oggetto dei gruppi dedicati alla proporzionale come strumento per l’integrazione degli immigrati, all’aiuto alle persone in difficoltà nella consapevolezza che spesso i nostri stessi avi furono dei profughi e alla solidarietà sociale in Alto Adige.

Sono stati infine affrontati temi attinenti alla cultura, quali cultura e usanze dell’Alto Adige, cultura giovanile e cultura contemporanea. Come già a Egna, l’attenzione dei partecipanti si è rivolta inoltre alle prospettive delle banche altoatesine e alla galleria di base del Brennero nel quadro del futuro sistema dei trasporti.