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Riassunto dell'Open space del 30 gennaio 2016 a Brunico

A Brunico da 130 partecipanti sono state affrontate 35 tematiche. Il presente riassunto ha scopo informativo e offre una panoramica delle tematiche trattate e delle considerazioni emerse durante il primo open space della Convenzione sull’Autonomia. Non è possibile riportare tutte le argomentazioni esposte, sì è però tenuto conto delle posizioni controverse. Il riassunto si basa sui verbali redatti dai partecipanti ai gruppi di lavoro. Per consultare i testi originali si rimanda alle trascrizioni complete dei verbali

Le proposte contenute nei verbali sono state raggruppate in dodici ambiti tematici (in ordine alfabetico), che corrispondono in parte a quelli definiti nel primo open space:

 

  1. Ampliare l’autonomia

L’ampliamento delle competenze autonome della Provincia rappresenta spesso un tema centrale. Ad esempio, secondo il modello dell’autonomia integrale all’Alto Adige devono essere attribuite, salvo poche eccezioni, tutte le competenze statali (potestà finanziaria e impositiva, polizia provinciale, giustizia, sistema tariffario, tutela ambientale, sport, scuola, servizio postale, ferrovie, sicurezza e previdenza sociale, telecomunicazioni, politiche di immigrazione, tutela dei consumatori). Inoltre devono essere integralmente trasferite alle due Provincie le competenze attribuite alla Regione. Si dovrebbe applicare il principio di sussidiarietà. La strada verso un’autonomia integrale si fonderebbe su istanze articolate. Si fa riferimento al Lussemburgo, paese di piccole dimensioni aperto al mondo, quale esempio di autonomia nonché all’Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement) dell’Irlanda del Nord quale esempio per la base giuridica. L’autonomia integrale implica anche il diritto di decidere liberamente della futura appartenenza a uno Stato. Viene proposta l’idea di introdurre, una volta attuata l’indipendenza, un’aliquota d’imposta unica, da definire attraverso un referendum. L’Alto Adige dovrebbe costituirsi in zona di pace demilitarizzata con un sistema bancario articolato sul modello della Svizzera e del Liechtenstein. L’autonomia non rappresenterebbe un concetto superato, bensì non ancora pienamente attuato.

 

  1. Autodeterminazione

Nel preambolo allo Statuto dovrebbero essere inseriti alcuni passi dei Patti internazionali sui diritti dell’uomo e della risoluzione delle Nazioni Unite n. 2625 del 24 ottobre 1970 relativi al diritto all’autodeterminazione. Nella discussione si fa riferimento anche alla contrapposizione tra libertà individuale come principio fondamentale di un ordinamento democratico e esercizio dell’autodeterminazione come diritto di ordine collettivo.

 

  1. Convivenza

Come principio guida si propone l’inclusione anziché la separazione. Invece di concentrarsi sui singoli gruppi linguistici si dovrebbero sviluppare idee comuni per il futuro del territorio. L’appartenenza dovrebbe essere resa percepibile. Si fa riferimento anche all’antitesi esistente tra l’autodeterminazione a livello individuale e l’autodeterminazione come diritto collettivo. Si caldeggia inoltre la cura delle cooperazioni con i comuni limitrofi anche oltre i confini del Tirolo. I confini dovrebbero essere considerati come porte che si aprono per incontrarsi. Tutti dovrebbero poter acquisire il diritto di appartenenza; tale diritto implica anche dei doveri e l’adeguamento rispetto alle condizioni locali. L’essere altoatesino [Heimatbewusstsein] implica il bilinguismo. Si riscontrerebbe nella popolazione di lingua tedesca il timore di perdere la propria identità [Heimat], mentre sarebbe cresciuta l’autocoscienza dei ladini. Spesso non vi sarebbe comprensione per l’altro gruppo linguistico. Di fatto esisterebbero già delle comunità parallele.

 

  1. Grazia agli attivisti sudtirolesi

Per permettere la concessione della grazia agli attivisti sudtirolesi e il loro rientro in Alto Adige si propone di introdurre la prescrizione delle azioni di natura politica come per altri reati. Si accenna anche all’eventuale richiesta di una nuova trattazione dei casi presso la Corte di giustizia europea e che la grazia trovi un fondamento nello Statuto di autonomia. L’argomento andrebbe trattato nelle lezioni di storia.

 

  1. Immagine verso l’esterno

Si fa riferimento sia alla dimensione della toponomastica legata al marketing sia alla sua dimensione politica. Nella promozione turistica, Alto Adige Marketing non utilizza i toponimi storici: la denominazione Alto Adige è più conosciuta rispetto a Südtirol. Le carte topografiche dell’Alto Adige sono poco chiare, le versioni digitali (google maps/google earth /sistemi GPS) disponibili solo nella versione italiana. La denominazione Südtirol-Sudtirolo dovrebbe essere utilizzata in tutte le iniziative pubblicitarie come denominazione ufficiale. L’Alto Adige dovrebbe avere una propria rappresentanza nei Paesi esteri. L’autonomia in ambito sportivo e un proprio dominio Internet sono considerati quali esempi di strumenti efficaci di promozione verso l’esterno.

 

  1. Ladini

Poiché nello statuto di autonomia la tutela del gruppo linguistico ladino non è attualmente menzionata al pari di quella degli altri due gruppi linguistici, si chiede una maggiore tutela giuridica dei diritti della popolazione ladina. I seguenti aspetti sono considerati centrali: mantenimento della proporzionale per i ladini e assegnazione di posti pubblici in numero maggiore rispetto alle consistenza numerica del gruppo linguistico, eliminazione delle discriminazioni, istituzione di una propria comunità comprensoriale, rivalutazione del trilinguismo.

 

 

  1. Plurilinguismo e proporzionale

L’affermazione di base consiste nel ribadire la proporzionale e l’obbligo di bilinguismo. La proporzionale viene definita come strumento di pace. Nei confronti del gruppo linguistico italiano dovrebbero essere posti in evidenza i vantaggi derivanti da tali regole. L’immigrazione sposta l’equilibrio tra gruppi linguistici, a causa dei molti migranti che dichiarano di aggregarsi al gruppo linguistico italiano. Si richiede l’applicazione della proporzionale anche alle aziende statali privatizzate, alle società a partecipazione pubblica, all’esercito e alle società private deputate alla gestione di servizi pubblici. L’obbligo di bilinguismo dovrebbe valere ad esempio anche per i servizi e gli appalti in ambito sanitario o per le compagnie telefoniche. Il bilinguismo deve essere riconosciuto. La clausola di residenza deve essere salvaguardata. Si chiede anche la parificazione delle tre lingue della Provincia nell’etichettatura dei medicinali e nelle descrizioni dei prodotti ai fini della tutela dei consumatori.

 

  1. Problema dell’immigrazione

Durante la discussione si sottolinea che le persone sono spaventate dall’immigrazione massiccia di profughi. Gli immigrati fanno concorrenza agli altoatesini poco qualificati. D’altro canto si sottolinea il dovere cristiano all’accoglienza di queste persone. Non si dovrebbero menzionare solo gli aspetti negativi di questa tematica. A Vandoies e Brunico ad esempio i profughi sono integrati bene. Ciò sarebbe più facile nelle comunità rurali che nelle città. L’inclusione dovrebbe essere considerata prioritaria. Si ritiene necessario l’adattamento alla nostra cultura.

 

  1. Rapporti con l’Austria

In ragione della propria identificazione quale minoranza austriaca, si chiede che la funzione tutrice dell’Austria trovi un riconoscimento nello Statuto di autonomia e nella costituzione austriaca. Lo Statuto di autonomia dovrebbe essere cofirmato anche dall’Austria. Attraverso una apposita modifica, la doppia cittadinanza dovrebbe essere inserita all’interno della legge austriaca sulla cittadinanza. I diritti e doveri connessi sarebbero ancora da definire. Ciò costituirebbe un’ulteriore garanzia per l’autonomia e contribuirebbe anche a rafforzare i legami tra le diverse parti del Tirolo nonché alla loro riunificazione. Al fine di conseguire l’unità politica si renderebbe necessario il potenziamento della cooperazione a livello economico. Sul piano culturale i rapporti vengono già coltivati da Schützen e bande musicali. La differenza tra sistemi giuridici rappresenta un freno. L’autonomia viene vista come una soluzione transitoria.

 

  1. Scuola

La difesa della madrelingua e dell’istruzione nella madrelingua è considerata prioritaria. L’articolo 19 non deve essere intaccato. Ci si oppone all’immersione scolastica. Il metodo CLIL non deve essere imposto. Il successo del metodo CLIL in altri Paesi non avrebbe rilevanza per l’assenza di minoranze linguistiche. Per gli studenti più deboli il metodo CLIL rappresenta un problema. Si riporta un’esperienza personale positiva con l’insegnamento dell’economia in italiano. 1800 – 1900 ore di insegnamento dell’italiano fino alla maturità devono essere sufficienti. L’italiano deve essere considerato lingua straniera. Durante le lezioni dovrebbe essere insegnato l’italiano nella sua espressione comunicativa piuttosto che la letteratura. È necessaria una differenziazione nell’insegnamento delle lingue tra la città di Bolzano e le zone rurali. Per gli insegnanti dovrebbe essere previsto l’obbligo del bilinguismo. Si esprimono opinioni critiche sul frequente ricambio degli insegnanti di lingua italiana.  Nelle comunità (della Pusteria) il multilinguismo è spesso percepito come irrilevante per la vita quotidiana. Per offrire maggiore possibilità di scelta ai genitori, oltre alle scuole monolingui dovrebbero essere costituite anche scuole plurilingui.

 

  1. Sostenibilità

Sostenibilità ecologica e biodiversità sono un principio operativo che dovrebbe essere sancito dallo Statuto di autonomia. Si tratta di una responsabilità condivisa dal singolo e dalla mano pubblica per lo sfruttamento delle risorse. Non si dovrebbe prestare attenzione solo agli aspetti economici dell’autonomia. Quali modelli per il futuro si menzionano anche modelli sociali ed economici alternativi.

 

  1. Toponomastica

Si richiede che la disciplina della toponomastica venga affidata al Consiglio provinciale. Solo ai toponimi storici deve essere riconosciuta validità giuridica. Attualmente i toponimi in lingua tedesca e ladina sono meramente tollerati. Si propone anche di elaborare gli avvenimenti storici e di trovare un piano comune per affrontare la questione.