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I temi di Egna

Il presente testo ha scopo informativo e offre una panoramica qualitativa delle tematiche trattate e delle considerazioni emerse durante il sesto open space della Convenzione sull’Autonomia, che ha avuto luogo presso le scuole medie in lingua tedesca a Ora. Senza l’ambizione di poter fornire un riassunto esaustivo, si approfondiscono diverse questioni e argomenti con l’intento di illustrare anche le posizioni controverse. Il riassunto si basa sui verbali redatti dai partecipanti ai gruppi di lavoro. Per consultare i testi originali si rimanda alle trascrizioni complete (https://www.konvent.bz.it/sites/default/files/atoms/files/protokolle_neumarkt.pdf) dei verbali.

In tutto sono state affrontate 35 tematiche e consegnati altrettanti verbali al Segretariato della Convenzione. Le proposte contenute nei verbali sono state raggruppate in 13 ambiti tematici (in ordine alfabetico), che corrispondono in larga parte a quelli definiti nei cinque precedenti open space:

 

1)         Ampliamento dell’autonomia

Si chiede l’ampliamento delle competenze della Provincia nei seguenti ambiti: potestà impositiva e finanziaria, servizio postale, sanità, scuola, diritto del lavoro, immigrazione, appalti pubblici, polizia provinciale. Altre richieste riguardano la creazione di un proprio ente previdenziale e di una sezione altoatesina della Corte costituzionale, l’interpretazione autentica delle competenze primarie nello Statuto di autonomia quale possibile alternativa alle attuali clausole di salvaguardia, l’istituzione di una propria autorità di regolamentazione per evitare la mancata applicazione del bilinguismo da parte dei rispettivi organismi statali e il passaggio delle funzioni del Commissariato del Governo al Presidente della Giunta provinciale. Le competenze della Regione dovrebbero essere trasferite alla Provincia. Nel quadro di una gestione più autonoma delle proprie competenze si potrebbe provvedere a una maggiore equità in ambito tributario, risolvere il problema delle banche di credito cooperativo e rafforzare l’autonomia comunale, ad esempio in ambito urbanistico. I partecipanti si attendono grandi opportunità per il futuro anche dalla prospettiva di ottenere l’autonomia integrale quale forma di esercizio della sovranità o tappa intermedia verso l’autodeterminazione, ragion per cui se ne richiede il riconoscimento nello Statuto di autonomia.

 

2)     Autodeterminazione/indipendenza

L’indipendenza rappresenta l’obiettivo di coloro che ritengono che l’autonomia, sebbene importante, non sia tuttavia sufficiente. L’indipendenza si dovrebbe raggiungere attraverso l’autodeterminazione. Si auspica di ottenere il sostegno di tutti e tre i gruppi linguistici. Uno Stato indipendente non necessiterebbe più di alcuna potenza tutrice. La Scozia e la Catalogna rappresenterebbero dei punti di riferimento nel percorso verso l’indipendenza. In relazione a ciò si affronta la questione della contraddizione intrinseca tra la condizione di Stato indipendente e la propria rappresentazione come minoranza austriaca. I partecipanti espongono anche la contrapposizione tra autodeterminazione interna ed esterna. Si contesta il fatto che la popolazione non sia mai stata interpellata. Il diritto all’autodeterminazione dovrebbe trovare riconoscimento nello Statuto di autonomia.

 

3)         Cultura

Si fa riferimento alla tutela dei valori storici, degli usi e costumi che trova fondamento nell’Accordo di Parigi. L’Europa non sarebbe riuscita a unire culture diverse e svolgere una funzione di ponte tra culture. Si sottolinea la centrale importanza di coltivare l’identità culturale e promuovere la propria cultura nonché di trasmettere le nostre radici culturali ai posteri. Ciò dovrebbe avvenire durante le lezioni di storia e di educazione musicale nonché coltivando tutto il patrimonio di canzoni in lingua tedesca, fino ai confini del territorio germanofono. Chi indossa i costumi tradizionali dovrebbe essere valorizzato in quanto potatore di cultura, visto che lo fa con orgoglio. I finanziamenti alla cultura dovrebbero essere assicurati anche in futuro. Si dovrebbe sviluppare una cultura che permetta ad ognuno di comunicare nella propria lingua madre e che promuova i contatti interculturali, come già avviene nelle associazioni sportive. Inoltre dovrebbero essere uniti gli assessorati alla cultura.

 

4)         Euregio e altro

È considerato di fondamentale importanza incentivare i rapporti e l’unità all’interno del Tirolo storico. Si dovrebbe contrastare l’attuale manifesto estraniamento tra l’Alto Adige e il Trentino. L’insegnamento della lingua tedesca in Trentino è visto come uno strumento essenziale a tal fine. I progetti transregionali come “il sentiero del Dürer” sarebbero esempi da seguire. Si dovrebbero sostenere iniziative comuni come un’olimpiade congiunta, i contatti tra le imprese, le scuole e le associazioni, i gemellaggi tra Comuni. Le questioni di interesse comune come un aeroporto, un’università, un inno dovrebbero rivestire primaria importanza rispetto alla promozione dell’appartenenza all’Alto Adige.

 

5)         Immigrazione

Oltre a chiedere il riconoscimento della competenza primaria in materia di immigrazione nello Statuto di autonomia e la creazione di un’apposita ripartizione provinciale, si avanzano proposte concrete per una politica autonoma sull’immigrazione: si raccomanda di distribuire i rifugiati di guerra ed economici tra i diversi comuni, ma di non sistemarli tutti insieme nelle caserme, poiché ciò non favorirebbe l’integrazione. Si dovrebbero individuare e successivamente anche verificare gli obiettivi di integrazione. Dovrebbe esserci maggiore integrazione nelle scuole tedesche e ladine. In caso di mancata disponibilità all’integrazione si dovrebbero sospendere le prestazioni sociali. Si considerano necessari i corsi di lingua e l’assistenza nella ricerca di un’occupazione. Integrazione significherebbe anche poter vivere la propria cultura. Si valuta la possibilità di espulsione in caso di reato e si auspica un trattamento equo per tutti in materia. Un partecipante sostiene che l’aggregazione a uno dei tre gruppi linguistici dovrebbe costituire requisito per l’acquisto della cittadinanza da parte degli immigrati.

 

6)         Partecipazione dei cittadini

Durante le discussioni dell’open space si chiede che lo Statuto riconosca la democrazia rappresentativa, diretta e partecipativa. In particolare si discute di una regolamentazione compiuta della democrazia diretta, che disciplini tra l’altro l’informazione e i quorum atti a favorirne l’attuazione. Dalla democrazia diretta ci si aspetta una maggiore responsabilizzazione dei cittadini.

 

7)         Preambolo

Il preambolo allo Statuto di autonomia dovrebbe contenere un riferimento al ruolo di potenza tutrice dell’Austria nei confronti del gruppo etnico austriaco in Alto Adige, al carattere di autonomia etnica, al diritto di autodeterminazione, ai valori cristiani e della famiglia tradizionale, al diritto di tutela dei richiedenti asilo. Si dovrebbero menzionale l’Italia e l’Austria quali rispettive patrie dei diversi gruppi etnici. Si raccomanda di inserire nel preambolo un riferimento ai tre gruppi etnici residenti in Alto Adige, riconoscendo tuttavia anche le altre etnie.

 

8)         Proporzionale e plurilinguismo

Alla proporzionale viene riconosciuta un’importante funzione pacificatrice e di tutela per tutti i gruppi linguistici. La maggior parte dei partecipanti ne sostiene il mantenimento, assieme a quello della dichiarazione di appartenenza linguistica e della clausola di residenza. Si propone anche di abolire la proporzionale e di svolgere uno studio a cadenza decennale per verificare i vantaggi e gli svantaggi nonché le relative misure che ne derivano. È oggetto di critica il fatto che la proporzionale non sia applicata correttamente a livello dirigenziale e in alcuni enti come le ferrovie, oltre che l’esenzione di alcuni ambiti come l’esercito e le forze di polizia. L’attestato di bilinguismo non garantirebbe l’effettivo bilinguismo.

 

9)     Rapporti tra Alto Adige e Austria

La cura dei rapporti con l’Austria rappresenta una priorità. L’Austria avrebbe fatto molto per l’Alto Adige. Si ritiene opportuna la consultazione obbligatoria dei colleghi austriaci da parte dei partiti al governo. Ci si rammarica dell’assenza di volontà politica a sostegno della doppia cittadinanza, poiché quest’ultima sarebbe importante per le minoranze. È presumibile che l’Austria si impegnerebbe maggiormente nella sua funzione di potenza tutrice, se avesse degli elettori in Alto Adige. L’aspirazione al riconoscimento quale minoranza austriaca dovrebbe essere portata al Governo austriaco. La modifica dello Statuto di autonomia dovrebbe effettuarsi di intesa con l’Austria.

 

10)   Rapporti tra Alto Adige e Italia

I partecipanti alla discussione affrontano anche il tema delle relazioni interne tra la Provincia e lo Stato italiano. Si critica il fatto che al riguardo esisterebbe un rapporto opportunistico e per il futuro si auspica la costruzione di un rapporto pacifico ed equilibrato. Risulta significativo che le persone di lingua tedesca “guardino” al Nord, quelli di lingua italiana al Sud. A livello nazionale si dovrebbe ottenere una maggiore apertura nei confronti dell’autonomia, poiché questa viene percepita come un privilegio. Al fine di potenziare il lobbying a favore dell’Alto Adige si ritiene utile istituire un ufficio provinciale per le relazioni esterne.

 

11)   Scuola

La rivendicazione centrale in ambito scolastico è rappresentata dal mantenimento del principio della madrelingua. Si pone tuttavia anche l’accento sull’importanza di apprendere tutte e tre le lingue. Per quanto riguarda la metodologia CLIL, i detrattori argomentano che sia in contrasto con l’art. 19 dello Statuto di autonomia, mentre i sostenitori fanno riferimento agli effetti positivi sul plurilinguismo. Secondo i partecipanti alla discussione, i figli dei migranti dovrebbero frequentare maggiormente le scuole tedesche e il personale andrebbe debitamente incrementato. Di contro si chiede l’introduzione di quote per le scuole in lingua tedesca, a partire dalle scuole dell’infanzia. La scuola bilingue si considera sostenibile in presenza di un’effettiva equiparazione delle lingue.

 

12)     Sostenibilità

Le leggi provinciali dovrebbero essere fondate sui principi dell’economia del bene comune e applicarli anche come parametro di valutazione. Il preambolo allo Statuto di autonomia dovrebbe riconoscere l’economia del bene comune come un diritto fondamentale. Sostenibilità e giustizia sociale dovrebbero costituire criterio di scelta per l’assegnazione degli appalti pubblici. Si dovrebbero promuovere i prodotti regionali e la tracciabilità dei prodotti. L’autonomia finanziaria viene vista come un’opportunità per ottenere una maggiore equità in ambito tributario. Si raccomanda inoltre che lo Statuto di autonomia riconosca il diritto a un reddito di base incondizionato quale garanzia contro la povertà in età avanzata. Si valuta la possibilità di introdurre una moneta locale, poiché esistono esempi che ne dimostrano gli effetti positivi sull’economia locale. Le banche altoatesine dovrebbero essere soggette alla BCE anziché alla Banca d’Italia. La competenza relativa alle verifiche in fase di costituzione di nuovi istituti bancari e sull’affidabilità creditizia dovrebbe essere riconosciuta dallo Statuto di autonomia. Si propone di costituire una banca provinciale e di assicurare che i soci delle banche di credito cooperativo a competenza territoriale ottengano ampio margine di regolamentazione degli istituti stessi. La necessità e il tracciato del tunnel di base del Brennero sono oggetto di controversia sia dal punto di vista tecnico sia da quello della redditività e dell’impatto ambientale, come anche le prese di posizione dei Comuni espresse sino ad oggi.

 

13)   Toponomastica

I partecipanti alla discussione si esprimono a favore dell’introduzione dei toponimi storici precedenti al 1919; in tal modo i toponimi introdotti da Tolomei perderebbero il loro valore giuridicamente vincolante, ma potrebbero continuare ad essere usati nella quotidianità. La denominazione italiana per l’Alto Adige dovrebbe essere Sudtirolo. Si sostiene una trattazione della tematica che coinvolga trasversalmente partiti e associazioni, poiché relativamente alla toponomastica esisterebbe molta disinformazione.