INTERROGATIVI SULLA TOPONOMASTICA

Anelare al ritorno alla toponomastica originale, nel panorama italiano del dopoguerra, non ha caratterizzato unicamente l’Alto Adige ma molti comuni in altre regioni italiane.

L’italianizzazione dei nomi ha interessato il Friuli, la Valle d’Aosta, il Piemonte, ed anche la lontana Sicilia dove ad esempio è stato cambiato il nome di Girgenti in Agrigento.

Perché nell’immediato dopoguerra (1946) alla Valle d’Aosta è stato concesso il reintegro delle denominazioni originali? Perché in Piemonte, tra il 1947 ed il 1975, i singoli comuni che hanno richiesto il reintegro della precedente denominazione con una normale delibera comunale lo hanno ottenuto a seguito di  un semplice Decreto del Presidente della Repubblica come riportato più avanti a puro titolo di esempio?

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 maggio 1953, n. 468

Cambiamento della denominazione del comune di Esille, in provincia di Torino, in quella di "Exilles". (GU n.147 del 1-7-1953 )

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Vista la domanda in data 26 marzo 1953, con la quale il sindaco del comune di Esille (provincia di Torino), in esecuzione della deliberazione del Consiglio comunale 10 marzo 1953, n. 1, ha chiesto che l'attuale denominazione del Comune sia mutata in quella di "Exilles";

Visto il parere favorevole del Consiglio provinciale di Torino, espresso con deliberazione 14 marzo 1953, n. 5/1974;

Visto l'art. 266 del testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934, n. 383;

Sulla proposta del Ministro per l'interno;

Decreta:

La denominazione del comune di Esille, in provincia di Torino, e' mutata in quella di "Exilles".

 

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 12 maggio 1953

EINAUDI

SCELBA

Visto, il Guardasigilli: ZOLI

Registrato alla Corte dei conti, addi' 25 giugno 1953

Atti del Governo, registro n. 77, foglio n. 75. – PALLA

 

Ho voluto riportare il Decreto per la semplicità che lo caratterizza, sottolineando il fatto che fa riferimento unicamente a delibere e regolamenti locali.Perché nessun comune in Alto Adige ha seguito lo stesso percorso?

Fare una semplice delibera comunale e farsela magari rifiutare diventando poi un’ulteriore prova dello stato di prostrazione della comunità di lingua tedesca in Italia, non costava nulla. Perché non è stato fatto?

Come sarebbe stato diverso il dialogo tra le comunità se il pomo della discordia Tolomei fosse stato disinnescato mezzo secolo fa?

Risolvere i contrasti senza scontro probabilmente non era utile alla causa!

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