Convenzione sull’Alto Adige: si parte. L’organismo di democrazia partecipativa che elaborerà una proposta di riforma e integrazione dello Statuto di Autonomia è stato presentato questa mattina in consiglio provinciale dal presidente del Consiglio Thomas Widmann, il vicepresidente Roberto Bizzo e il presidente della provincia Arno Kompatscher. Alla presenza di un numeroso pubblico di cittadini interessati, che hanno occupato il posto dei consiglieri, dei componenti dell’Ufficio di presidenza e di numerosi consiglieri e consigliere, nonché dei parlamentari Gnecchi, Kronbichler e Palermo, Widmann ha esordito ricordando che lo Statuto nacque nel 1948 e fu rielaborato e completato nel 1972 a porte chiuse: “Oggi è cambiato il concetto di democrazia: alla revisione dello Statuto potranno partecipare 500.000 altoatesini e altoatesine, ovvero tutto il mondo sociale, politico ed economico della provincia”. Kompatscher ha ricordato i cambiamenti intercorsi nei 70 anni che separano dall’Accordo di Parigi - da Schengen all’Euregio, dal ruolo dell’Europa al rinnovamento della Costituzione italiana – che rendono necessari l’adeguamento dello Statuto; ha sottolineato poi il valore della clausola di salvaguardia dell’Autonomia ottenuta nell’ambito della riforma costituzionale in corso e il rinnovato riconoscimento della funzione di tutela austriaca: “Questo fa sì che possiamo lavorare in maniera protetta a una revisione dello Statuto, al fine di garantire vecchie nuove competenze ma anche un ulteriore sviluppo. Quella che abbiamo è un’eccezionale occasione non solo di ottenere garanzie giuridiche, ma anche di trasmettere la consapevolezza del valore della nostra Autonomia”.
Sottolineando che il secondo Statuto nasceva a 27 anni dalla fine del conflitto mondiale e questa rielaborazione avviene a 26 anni da Schengen, con i considerevoli cambiamenti intercorsi, e che il processo di revisione avrà successo solo se ci sarà consapevolezza del bene collettivo, il vicepresidente Roberto Bizzo ha quindi illustrato il funzionamento del processo di revisione, coadiuvato a livello scientifico dall’EURAC. Due sono gli organi previsti, ovvero la Convenzione vera e propria, di 33 componenti, e il Forum dei 100 cittadini e cittadine, che con essa dialogherà e che vi invierà 8 suoi rappresentanti. Entrambi si riuniranno periodicamente. La prima, le cui sedute saranno aperte, sarà composta da 4 delegati dal Consiglio dei Comuni, 2 dal mondo economico e 2 da quello sociale, 5 giuristi, 8 cittadini delegati dal Forum, 12 dai gruppi consiliari. Al fine di garantire la partecipazione della cittadinanza saranno promossi una serie di incontri open-space (23.01.16 Bolzano-EURAC, 30.01.16 Brunico-Scuola Media di Brunico "Dr. Josef Röd", 06.02.16 Merano-Istituto tecnico per il turismo e le biotecnologie "Marie Curie", 13.02.16 Bressanone - Scuola professionale provinciale per il commercio, l'artigianato e l'industria "Christian Josef Tschuggmall", 20.02.16 Silandro - casa della Cultura "Karl Schönherr", 27.02.16 Egna - Scuola media, 27.02.16 Bolzano - EURAC – Laboratorio del futuro per giovani adulti, 04.03.16 La Villa in Val Badia - Casa della Cultura, 05.03.16 Bolzano -EURAC), ai quali tutti gli interessati possono partecipare per portare il loro contributo.
Il processo di revisione dello Statuto oggi avviato rientra in pieno nel concetto di democrazia partecipativa, di nuovo sviluppo rispetto a quelli tradizionali di democrazia rappresentativa e democrazia diretta: lo ha spiegato la ricercatrice dell’EURAC Elisabeth Alber, sottolineando che “un sistema politico non è più innovativo né capace di consenso senza la partecipazione dei cittadini ai contenuti nei processi decisionali: governare secondo le logiche del voto maggioritario incontra sempre più limiti”. La democrazia partecipativa non è prevista espressamente in quasi nessuna Costituzione, per ora, ma ci sono sempre più esempi di democrazia partecipativa nella prassi: essi sono sempre legati al contesto e aperti per quanto riguarda il risultato.; richiedono una cultura politica responsabile e consapevolezza nei processi dialogici da parte di cittadini, politici, media e gruppi di interesse. Il ricercatore Marc Röggla ha poi presentato il sito trilingue www.convenzione.bz.it (www.konvent.bz.it; www.convenziun.bz.it) che permetterà a chiunque lo desidera di avere informazioni sul processo e di seguire i lavori della Convenzione dei 33 e del Forum dei 100, partecipandovi anche attivamente: “Il sito”, ha spiegato nel dettaglio Röggla, “ha tre scopi: fornire documenti e informazioni sull’andamento del processo e sui suoi risultati, permettere alle cittadine e ai cittadini di registrarsi al Forum dei 100, consentire anche a chi non può partecipare agli incontri o al Forum di inoltrare suggerimenti e idee via web”. Proprio attraverso il sito è possibile candidarsi al Forum.
Al termine della presentazione, è stato dato spazio alle domande delle persone intervenute, che hanno voluto sapere in particolare cosa ne sarà dei risultati dei lavori, se ci saranno argomenti preclusi alla discussione, se il lavoro delle Commissioni dei 6 e dei 12 ne condizionerà l’attività, quali sono i criteri di elezione dei cittadini del Forum, come sarà garantita la partecipazione dei cittadini che non possono essere presenti agli open space. Kompatscher e Widmann hanno spiegato che non ci saranno argomenti tabù: sarà la Convenzione a darsi le sue regole e a decidere quali temi approfondire; la proposta finale sarà poi inoltrata al Consiglio provinciale, per approdare quindi in Consiglio regionale parallelamente a quella del Consiglio provinciale di Trento, ed essere inviata al Parlamento per il varo della relativa legge Costituzionale, necessaria per modificare lo Statuto: “Più riusciremo a trovare una posizione comune con Trento, maggiore la forza della proposta a Roma”, ha detto il presidente della Provincia. Il lavoro nelle Commissioni paritetiche non influenzerà quello della Convenzione; i componenti del Forum saranno scelti per sorteggio considerando la massima rappresentatività possibile della popolazione residente in Alto Adige. Anche cittadine e cittadini che non potranno recarsi fisicamente agli incontri potranno dare i loro suggerimenti ed esprimere i loro desideri sulla rielaborazione dello statuto attraverso la website oggi attivata.