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L'art. 19 domina il dibattito della Convenzione dei 33

Acceso dibattito della Convezione dei 33 su scuola, proporzionale etnica, dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico e clausola sulla residenza.

L'istanza di modifica all'art. 19 dello Statuto di Autonomia presentata dal Sen. Francesco Palermo che prevede l'ulteriore offerta didattica di una scuola di lingua mista ha segnato l'inizio del dibattito sugli strumenti di tutela delle minoranze e, in particolare, sui modelli scolastici. Un piccolo gruppo di membri della Convenzione si è schierato a favore di un modello scolastico liberale che preveda l'ulteriore offerta di scuole miste, mentre la grande maggioranza dei partecipanti ha criticato l'affievolimento dell'insegnamento nella lingua madre, mancando in Alto Adige le condizioni quadro per farlo e, soprattutto, essendo irreversibili le possibile conseguenze di questo intervento. Da cambiare sarebbero infatti la didattica, i contenuti e il metodo di apprendimento della seconda lingua, non l'articolo 19 dello Statuto di Autonomia. L'art. 19 sarebbe la colonna portante della difesa della lingua madre. Il sistema didattico ladino è stato indicato come esempio positivo, funzionante perché l'identità culturale ladina è consolidata e il modello è stato scelto direttamente dal gruppo linguistico stesso. Il modello ladino potrebbe essere un esempio da seguire per tutto l'Alto Adige. Come tuttavia già emerso nel corso delle precedenti sedute, la Convenzione dei 33 non è riuscita neanche in questa occasione a raggiungere un consenso in materia di scuole.

Anche la proporzionale etnica e la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico, tematiche già frequentemente sollevate dalla cittadinanza negli eventi Open Space della Convenzione per l'Autonomia, hanno fatto parte del dibattito. Una proposta ha riguardato la flessibilizzazione della proporzionale etnica e la sua esclusione in determinati settori, con la messa in primo piano della meritocrazia nel mercato del lavoro. Altre voci contrarie hanno sottolineato tuttavia la necessità di non toccare le norme della proporzionale etnica non essendo questo un campo sperimentale e vistane la validità, emersa in passato, di meccanismo di risoluzione dei conflitti. Quanto ai ladini, la proporzionale etnica è un campo in cui va riguadagnato terreno considerati i tanti posti ancora preclusi a questo gruppo. Un'altra proposta ha riguardato lo svincolo delle scadenze previste per la prima dichiarazione di appartenenza linguistica. L'attuale sistema del rilascio e della revoca della dichiarazione di appartenenza linguistica andrebbe infatti rivisto.

Da mantenere assolutamente sarebbe invece la clausola sulla residenza, con la proposta di ridurre i tempi a un anno. Su questi punti i partecipanti alla Convenzione non hanno tuttavia raggiunto un consenso. In materia di tutela delle minoranze verranno pertanto redatti diversi documenti e i risultati inviati al Consiglio Provinciale.

Il dibattito completo può essere guardato in livestream alla pagina www.convenzione.bz.it