Autodeterminazione, proporzionale, autonomia finanziaria e tributaria, economia sociale, etica, integrazione e plurilinguismo, democrazia diretta e forme di partecipazione: su questi temi si sono confrontati i gruppi di lavoro dei cittadini e delle cittadine appartenenti al Forum dei 100, riunito oggi all’EURAC di Bolzano.
Mentre il primo gruppo di lavoro si è confrontato su doppia cittadinanza, relazioni con Vienna e ruolo della Regione, decidendo di invitare al prossimo incontro il prof. Toniatti, il secondo gruppo ha consultato Franz Watschinger, avvocato ed esperto di diritto pubblico, che ha illustrato il tema dell’autodeterminazione, relaizzabile nell'ambito di un processo di multilivello, con trattative con lo Stato centrale affinché sia possibile un referendum sul tema. Il terzo gruppo ha affrontato il tema della cuola, sottolineando la necessità di promuoverne la qualità e di garantire la formazione nella madrelingua proponendo, ma solo come offerta aggiuntiva, anche un percorso plurilingue.
Ulrike Mahlknecht, che per la Ripartizione Lavoro sorveglia l’applicazione della proporzionale nei posti pubblici statali, ha evidenziato al quarto gruppo l'evidente disparità che ancora sussiste tra il numero di posti spettanti alle minoranze e quelli da esse effettivamente occupati, e messo in guardia dall’abolizione e da un’eccessiva flessibilizzazione della regola introdotta nel 1976. Anche Jens Woelk, professore di diritto costituzionale comparato all’Università di Trento, ha sottolineato al quinto gruppo la ridotta tutela che nascerebbe da una proporzionale ammorbidita, a fronte di una certa flessibilità già in vigore, e la necessità di garantire il bilinguismo. Ha quindi risposto anche a domande su finanza pubblica e sistema tributario e sul sistema duale. Susanne Elsen, professoressa di Sociologia sociale e processi comunicativi, ha trattato nel sesto gruppo il tema dell’economia e delle sfide sociali e del lavoro: l’economia del bene comune, ha spiegato, si sviluppa in forme locali di gestione, come cooperative e forme di economia duale, e ha lo scopo di rendere indipendenti dalle condizioni di mercato internazionale. L’intervento di don Paul Renner nel settimmo gruppo è stato incentrato su etica e integrazione, e ha messo in chiaro il fatto che il mondo monoculturale non c’è più: l’interculturalità va costruita a livello istituzionale e individuale, dando sostegno alla scuola e agli insegnanti, accettando la costruzione di luoghi di culto che favoriscono l’incontro e trasmettendo a chi arriva gli elementi di base della storia e cultura locale. Infine, Tobia Moroder, sindaco di Ortisei, ha illustrato all'ottavo gruppo l'esperienza del suo Comune per reagire alla disaffezione dei cittadini per la politica, promuovendo forme di democrazia diretta e partecipazione per l'individuazione di candidati per il Comune. Forme di partecipazione diretta dovrebbero essere ancorate anche nello Statut.
Ora i singoli gruppi lavoreranno sui documenti conclusivi, contenenti proposte e raccomandazioni per la rielaborazione dello Statuto, che saranno trasmessi in maggio alla Convenzione dei 33 e presentati nel prossimo autunno in Consiglio provinciale. Nei documenti saranno espressamente indicate le proposte su cui è stato trovato unanime consenso, ma troveranno spazio anche quelle sostenute solo da pochi o da singoli partecipanti. Per confrontarsi ed elaborarli ci sono ancora due sedute del Forum, in marzo e in aprile.
Anche la recente attualità ha trovato spazio nella riunione del Forum dei 100: agli 8 rappresentanti del Forum nella Convenzione (Edith Ploner, Heinold Rottensteiner, Janah Maria Andreis, Patrick Dejaco, Walter Eccli, Martin Feichter, Olfa Sassi e Verena Geier), i componenti dell’Assemblea – oggi presenti in poco più di 60 – hanno chiesto quali sono le conseguenze sui lavori di Forum e Convenzione della bocciatura del quesito referendario e cosa dispone l’articolo sulla Convenzione inserito nella legge di stabilità che verrà discussa in Consiglio provinciale la prossima settimana: l’esperienza di Forum dei 100 e Convenzione dei 33 – è stato risposto – va avanti, perché si tratta di un processo partecipativo che ha valore in sé, e sarà valutato politicamente; in quanto alla modifica di legge, di tratta di prevedere come documento finale, invece di un articolato, forma di testo più impegnativa da redigere, una “relazione strutturata” su competenze e sviluppo dell’Autonomia. Ci si è quindi confrontati sul pericolo dell’imposizione della maggioranza e sul principio del consenso, che potrebbe trasformarsi in “diritto di veto”: il fatto che nel documento finale saranno riportate tutte le proposte, è stato detto, lo esclude.
Il Forum dei 100 torna a riunirsi il prossimo 11 marzo, sempre all’EURAC di Bolzano.