In tutto sono state affrontate 35 tematiche e consegnati 35 verbali al Segretariato della Convenzione. Le proposte contenute nei verbali sono state raggruppate in 14 ambiti tematici (in ordine alfabetico), che corrispondono in larga parte a quelli definiti nei due precedenti open space:
1) Ampliamento dell’Autonomia
Previa verifica delle competenze statali, si auspica il passaggio di tutte le rimanenti competenze alla Provincia di Bolzano, tra cui: potestà impositiva, giustizia, polizia, appalti pubblici, attuazione della normativa europea, sport, scuola, servizio postale, tutela ambientale, sanità, caccia. Si dovrebbero inoltre rafforzare e ampliare le competenze esistenti, poiché la Corte costituzionale troppo spesso interviene con interpretazioni di orientamento centralistico. Servirebbe un incremento del personale presso l’Avvocatura della Provincia. Si dovrebbero inoltre sfruttare maggiormente gli spazi di manovra nell’ambito delle competenze primarie e secondarie (come in Trentino). Facendo riferimento ad altri Paesi come San Marino, si afferma che all’Alto Adige spetterebbe l’autonomia in ambito sportivo. Gli sportivi altoatesini che si presentano ai blocchi di partenza con un logo pubblicitario dell’Alto Adige offrirebbero un’inestimabile strumento promozionale. Si chiede che il principio di sussidiarietà sia applicabile anche nei rapporti tra Provincia e Comuni; i Comuni dovrebbero inoltre ottenere adeguati finanziamenti, stabilità e certezze a livello di pianificazione economica. Si afferma anche che le forze di polizia dovrebbero restare di competenza statale al fine di garantire una buona comunicazione tra Stato e Provincia.
2) Ampliamento della tutela delle minoranze
Si sostiene che Sinti e Rom, da tempo residenti in Alto Adige, necessitino di una tutela giuridica. Ci si pone la domanda se il riferimento ai diritti umani e alla Costituzione sia sufficiente a tutelare in maniera adeguata le diverse altre minoranze (linguistiche) in Alto Adige o se siano necessarie misure speciali. Si afferma anche che chi arriva dovrebbe adeguarsi alla maggioranza. Si chiede inoltre il riconoscimento, sinora negato, delle famiglie mistilingui quali gruppo linguistico a se stante.
3) Autodeterminazione
La discussione è caratterizzata da opinioni controverse: ci si chiede ad esempio se l’autodeterminazione sia un processo interno o esterno e se sia possibile dal punto di vista giuridico. Si esprime tra l’altro l’opinione che l’autodeterminazione sia già stata implementata. L’autodeterminazione dovrebbe essere portata avanti dalla maggioranza, dovrebbe crescere e diventare un processo europeo. L’obiettivo sarebbe un’Europa delle Regioni piuttosto che il “ritorno” all’Austria. L’argomento viene taciuto dai media. I partecipanti a una delle discussioni concordano che sussista il diritto all’autodeterminazione, urge tuttavia un chiarimento del termine e si esprime il timore di restare isolati. Si punterebbe a un allontanamento dell’Europa dal principio degli Stati nazionali. Ai partiti italiani si chiede una presa di posizione in merito. L’autodeterminazione viene vista anche come tutela nei confronti della Corte costituzionale e della mancanza di certezza del diritto.
4) Convivenza
L’autonomia rappresenterebbe uno strumento in grado di garantire la convivenza dei tre gruppi linguistici. Nel frattempo sono arrivati cittadini da altri Paesi. Ai nuovi arrivati non dovrebbe essere detto solo in che modo si debbano integrare nella nostra cultura, è necessaria anche la disponibilità ad aprirsi da parte della popolazione locale. Dovrebbero essere create le condizioni per far sì che gli immigrati si possano integrare anche nella realtà della comunità di lingua tedesca. La soluzione migliore sarebbe che imparassero entrambe le lingue. In questo modo esisterebbe anche una realtà plurilingue. Il plurilinguismo viene visto come un arricchimento. Si esprimono critiche in ordine al fatto che non sia prevista la possibilità per i mistilingui di dichiararsi tali. Gli altoatesini di lingua italiana non dovrebbero riconoscersi nei monumenti fascisti e nella toponomastica. Tale identificazione viene respinta con fermezza da alcuni partecipanti di lingua italiana, che considerano l’Alto Adige la propria terra già da generazioni. Sarebbe necessario un confronto costruttivo sulla questione relativa ai monumenti. Gli altoatesini di lingua italiana non dovrebbero venire costantemente messi sotto esame. Le occasioni di incontro nel tempo libero tra giovani appartenenti a gruppi linguistici differenti, l’unione di gruppi sportivi, gli edifici scolastici condivisi con previsione di attività pomeridiane comuni e i centri giovanili comuni sono presentati come contributi positivi alla convivenza. Nella vita quotidiana la convivenza sarebbe sulla buona strada. Questione centrale sarebbe garantire giustizia, uguaglianza, rispetto dei singoli e dei gruppi in relazione a scuola, cultura e istruzione, proporzionale e allocazione delle risorse.
5) Cultura
In ragione della loro funzione identitaria si chiede la valorizzazione di arte e cultura quale principale obiettivo sociale a lungo termine. I due settori dovrebbero essere considerati paritari rispetto ai due pilastri dell’economia e delle politiche sociali e dotati delle stesse risorse. L’arte e la cultura devono liberarsi del proprio ruolo secondario. La cultura deve essere legata alla scuola e portare avanti un progetto di cultura trilingue, che potrebbe fungere da ombrello per tutte e tre le culture. Il preambolo allo Statuto di autonomia dovrebbe sancire la funzione fondamentale della cultura. Si tratterebbe di una cultura della convivenza, non della separazione. Al Museion di Bolzano dovrebbe competere un ruolo paragonabile a quello di un università in termini di confronto artistico con le questioni del nostro tempo.
6) Immigrazione
Si considera necessario che la competenza per le questioni legate all’immigrazione sia demandata dallo Stato alla Provincia, al fine di incentivare le misure per l’integrazione come la formazione e l’informazione. La conoscenza della lingua tedesca, oltre a quella italiana, dovrebbe costituire un requisito per l’acquisizione della cittadinanza. Si afferma che in Svizzera, dove la quota di immigrati è maggiore, le leggi sono applicate in maniera più rigida.
7) Indipendenza
Si menziona l’idea di percorrere la via che porta all’autonomia integrale per giungere a uno Stato indipendente. Come mostrano gli esempi di Scozia e Catalogna, una tale visione avrebbe bisogno di maturare. Le dimensioni dell’Alto Adige rappresenterebbero un argomento a sfavore. Non sarebbe possibile garantire l’indipendenza di magistratura e polizia. Si ipotizza la soluzione di uno stato indipendente che includa anche altre Regioni, ad esempio nel quadro dell’Euregio. L’autonomia integrale troverebbe il favore anche di molti italiani. L’indipendenza sarebbe da preferire rispetto alla riannessione all’Austria. Vi è chi afferma anche che l’autonomia non avrebbe più alcun valore. L’indipendenza rispetto a uno Stato italiano corrotto, indebitato, caratterizzato da disoccupazione giovanile e mancanza di competitività viene vista come una prospettiva vantaggiosa. Si rimanda anche alla forma di governo rappresentata dalla monarchia parlamentare su base democratica sull’esempio del Liechtenstein. In tal modo verrebbe offerta alle persone un’unica figura leader, al di là delle divisioni etniche tradizionali.
8) Partecipazione dei cittadini
Un territorio autonomo richiederebbe persone che si comportano in maniera aperta e responsabile. Ciò si lega a un appello per un senso di responsabilità personale e civile, nonché per la sussidiarietà. Reagire alla disaffezione per la politica sarebbe compito dei cittadini. Tra gli strumenti utili in tal senso potrebbero esserci una versione dello Statuto di autonomia scritta in un linguaggio comprensibile a tutti e la promozione della democrazia diretta. Si auspica che la popolazione partecipi alla definizione delle regole della politica e decida sulle questioni fondamentali in virtù della propria sovranità. Si afferma anche la necessità di rappresentanti eletti dai cittadini, poiché non sempre questi ultimi desiderano partecipare alle decisioni.
9) Plurilinguismo e proporzionale
Si chiede una comunicazione rigorosamente bilingue in tutti i servizi pubblici, dalle poste alla Telecom, dall’Agenzia delle entrate agli enti parastatali. Parimenti andrebbe introdotta l’etichettatura bilingue per tutti i medicinali e prodotti, quali gli alimentari e i pesticidi, seguendo l’esempio della Svizzera. Si discute anche di una temporanea sospensione della proporzionale per valutarne gli effetti dopo cinque anni. L’assunzione degli impiegati pubblici dovrebbe basarsi sulla qualifica e un test di accertamento del bilinguismo. Si presume che la rinuncia alla proporzionale possa aumentare la motivazione all’apprendimento linguistico.
10) Questioni sociali
Si segnala che in Italia il riconoscimento economico del lavoro familiare è troppo esiguo e il sostegno alle famiglie molto minore rispetto a Germania e Austria. Per questo motivo si propone di riconoscere l’attività di cura della famiglia prevedendo il diritto alla pensione per le madri. Una maggiore flessibilità per rendere possibile la conciliazione tra famiglia e lavoro potrebbe rappresentare un vantaggio per le imprese. Dovrebbe essere pianificata e realizzata la costruzione di case multigenerazionali e multiculturali dotate di infrastrutture comuni nonché di comunità ecologiche. Attraverso il risanamento e l’ampliamento delle cubature esistenti ovvero l’adeguamento di edifici vuoti, dovrebbero essere create le condizioni per offrire abitazioni a costi sostenibili. La concessione di contributi per l’affitto ovvero la riduzione dei canoni di locazione, così come la costruzione di un maggior numero di alloggi sociali con il sostegno dell’IPES, sono considerati mezzi efficaci per combattere la povertà. Inoltre dovrebbero essere adottate delle misure contro la disoccupazione di persone in età avanzata, di giovani e di immigrati. Tra le altre cose si richiedono modifiche al sistema impositivo e l’introduzione di modelli per l’accompagnamento graduale alla pensione. Il reddito di base dovrebbe trovare riconoscimento nello Statuto di autonomia attraverso un processo di democrazia diretta, sul modello della Costituzione brasiliana. Il presupposto sarebbe rappresentato dalla potestà impositiva. In questo senso le imposte sui consumi rappresenterebbero un canale di finanziamento essenziale. Il reddito di base viene promosso per proteggere i piccoli agricoltori nonché per difendersi dai grandi gruppi industriali.
11) Rapporti con l’Austria
La tutela dell’autonomia a livello internazionale non è ritenuta sufficientemente solida, ragion per cui si considera importante il ruolo di potenza tutrice dell’Austria per dialogare con lo Stato italiano. Uno dei partecipanti sostiene che le norme di attuazione dello Statuto non godrebbero di alcuna garanzia a livello internazionale. Sussisterebbe sempre il pericolo di modifiche unilaterali da parte dello Stato italiano. Un partecipante dubita del fatto che la garanzia derivante da un accordo bilaterale possa valere anche quale garanzia a livello internazionale.
12) Scuola
Trovano espressione sia le opinioni relative alle opportunità connesse al trilinguismo sia quelle relative alle carenze nell’apprendimento del tedesco standard. Ciò dipenderebbe dall’uso frequente della lingua nella sua forma colloquiale e dialettale. Le competenze nel dialetto/linguaggio quotidiano e quelle nella lingua standard sarebbero entrambe importanti, queste ultime in particolare per la comunicazione con i parlanti di lingua italiana e di altre lingue. Il metodo CLIL viene definito tra l’altro come un pericolo ai fini dell’apprendimento del tedesco standard, in particolare per i giovani che provengono da famiglie “mistilingui”. Le scuole plurilingui vengono considerate come problematiche, ma anche guardate con favore in quanto possibilità. Per concedere ai genitori libertà di scelta, si propone di incentivare le scuole private e i modelli scolastici alternativi, sull’esempio finlandese. A ciò si obietta che la scuola statale avrebbe una funzione di aggregazione e che una frammentazione del sistema scolastico non porterebbe alcun vantaggio. Nella scuola dell’infanzia sarebbe importante l’insegnamento della lingua standard. Viene sottolineato che sarebbe compito dei genitori incentivare l’apprendimento delle lingue. L’insegnamento della lingua italiana nelle scuole dovrebbe essere strutturato come insegnamento di una lingua straniera. L’inglese sarebbe più “cool”. Sarebbe considerato un vantaggio avere degli edifici scolastici comuni per i gruppi linguistici tedesco e italiano alla luce del crescente numero di figli di immigrati.
13) Sostenibilità
Un’agricoltura su piccola scala avrebbe maggiori possibilità di applicare tecniche di coltivazione sostenibile. Si dovrebbero abbandonare le monocolture e sensibilizzare i consumatori, affinché l’agricoltura biologica diventi proficua. Si dovrebbe inoltre plasmare di conseguenza il quadro di riferimento a livello europeo.
14) Toponomastica
Si dovrebbero conservare i toponimi storici nell’ambito della macrotoponomastica, mentre dovrebbero essere cancellati i toponimi fascisti inventati di sana pianta. Sulla base di criteri scientifici si potrebbero conservare i toponimi italiani storicamente fondati. I microtoponimi rurali non dovrebbero essere tradotti e non dovrebbero essere inventati dei nuovi toponimi italiani. Di contro vi è chi afferma che la futura regolamentazione dovrebbe essere più generosa nei confronti dei toponimi di lingua italiana evitando di confinarli solo a quelli di carattere storico. Si ritiene necessario condurre attività di informazione sulla toponomastica nei confronti degli altoatesini di lingua italiana.